Lavoratori e sostanze stupefacenti: la sicurezza in azienda
Nel mondo del lavoro, la salute e la sicurezza dei Lavoratori sono priorità fondamentali. Oltre agli innumerevoli rischi (fisici, chimici, organizzativi) che possono derivare da un ambiente di lavoro pericoloso, esistono anche minacce invisibili che richiedono attenzione e regolamentazione rigorosa: l’alcol e le sostanze stupefacenti. Questi fattori mettono a repentaglio la salute dei lavoratori e di terzi, e pertanto rappresentano una seria minaccia per la sicurezza complessiva sul luogo di lavoro.
Guida sotto l’influenza alcolica
Spesso, quando si pensa ai rischi legati all’alcol e alle droghe in ambito lavorativo, ci si concentra sulla guida di veicoli. È un pericolo concreto per chiunque lavori al volante, come camionisti, autotrasportatori e autisti di mezzi commerciali leggeri o autovetture. La guida sotto l’effetto di alcol e droghe non è solo una violazione delle leggi stradali ma anche della normativa sulla sicurezza sul lavoro. In questi casi, il tasso alcolemico deve essere rigorosamente zero.
Tuttavia, il divieto di consumo di alcol (come stabilito dalla Legge 125 del 2001) non si limita ai “guidatori professionisti”, ma coinvolge molte altre categorie di lavoratori, tra cui mulettisti, trattoristi, operatori di piattaforme mobili elevabili, escavatoristi, muratori, insegnanti, medici, infermieri e molti altri. Queste professioni implicano spesso l’uso di macchinari o impianti pericolosi, e in tali situazioni, i controlli alcolimetrici possono essere effettuati in qualsiasi momento dal medico aziendale, con l’obbligo di risultati “zero alcol”.
Sostanze stupefacenti
Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti, molte categorie professionali sono tenute a escluderne l’assunzione, anche sporadica od occasionale, attraverso il cosiddetto “drug test” sulle urine o sulla saliva. Questo test è effettuato dal medico aziendale. Tuttavia, è importante tenere presente che le tabelle per il controllo dell’alcol e delle droghe non sono identiche: ci sono professioni, come autisti con patente B, insegnanti, medici e personale sanitario, che sono soggetti solo al divieto di alcol e non al controllo sulle sostanze stupefacenti.
Legislazione e normativa
La Legge 300 del 1970, nota come “statuto dei lavoratori”, impone limiti ai controlli sanitari che possono essere effettuati sui dipendenti, consentendoli solo nei casi specificamente previsti dalla legge. Pertanto, i controlli medici per verificare l’assunzione di alcol e droghe sono obbligatori solo per le categorie elencate nelle “tabelle”, mentre sono vietati in tutti gli altri casi. Per affrontare questa lacuna normativa, il legislatore sta lavorando a una “tabella unica”, che coinvolgerà chiunque rientri nella tabella sia per il controllo dell’alcol che per quello delle sostanze stupefacenti.
Risultati positivi e azioni da intraprendere
Se un controllo rivela l’assunzione di alcol o droghe il lavoratore viene considerato “temporaneamente non idoneo” per la sua mansione. In questo caso, al fine di precisare le condizioni, il lavoratore potrà essere avviato dal medico aziendale ai Servizi per le Tossicodipendenze (SERT) ovvero i Centri di Alcologia per determinare se si tratta di un uso occasionale, abituale o di una vera e propria dipendenza. In caso di dipendenza, il lavoratore potrà tornare alla sua mansione solo dopo aver seguito un percorso terapeutico certificato da SERT o dal Centro di Alcologia.
Un approccio olistico
L’alcol e le sostanze stupefacenti costituiscono una minaccia reale per la salute e la sicurezza sul lavoro. È essenziale che le aziende rispettino le leggi vigenti, promuovano la prevenzione e offrano supporto ai lavoratori che possono avere problemi legati a queste sostanze. Solo attraverso un approccio olistico e conforme alle normative, sarà possibile garantire un ambiente di lavoro sicuro e salutare per tutti.
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